Sono i segni che portiamo addosso

I dettagli che compongono la storia della nostra vita

 

La società produce i corpi, costruisce la loro immagine, ne determina gli usi.

L’abbigliamento è considerato il nostro corredo identitario, il nostro biglietto da visita e strumento comunicativo. Le donne sono ad uso e consumo della società che con i suoi canoni, con le sue regole, con le mode e i tabù lasciano una traccia, a volte profonda.

Tra la pelle escono fuori come dei timbri, pattern impressi. Donne spinte a indossare abiti scomodi e dolorosi per fare “buona impressione” ma la sola impressione che portano è quella lasciatagli da un jeans troppo stresso o da un reggiseno mal impostato sul corpo. C’è chi la definisce “microfisica del potere che si esercita sui corpi e li modifica” . Tutto ciò si fa solo per esser parte di una società che muta e fa mutare gli individui, nel bene e nel male.

Sono i segni che portiamo addosso, sono i segni di una società che ci sta stretta, che lascia i graffi e non ci fa accettare per quello che siamo. Adeguarsi agli stili, alla moda non è un buon motivo per far soffrire il proprio corpo. Non bisogna fare dello spazio “la prigione” del corpo.

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